*Le Role non sono state pubblicate in ordine cronologico*
Titolo: Una piccola vacanza...
(Ambentazione: Jet Privato)
Personaggi: Harris-Sari
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HarrisWhite:: Durante le festività a causa della mancanza di personale, Harris non aveva potuto avere un pò di tempo con Sari nonostante l'avesse promesso di passare un pò di tempo con lei. Dopo le feste fortunatamente i ragazzi erano tornati tutti operativi quindi il lavoro in sè era anche particolarmente ridotto. Aveva finito in un paio di giorni lavori che ci volevano almeno quattro o cinque giorni, proprio perchè voleva salvare un pò di tempo per riuscire a portare Sari da qualche parte. Non sapeva però dove portarla, ormai l'America l'aveva già portata ovunque. Forse una soluzione in mente lo aveva. Dopo essersi messo la giacca, andò nello studio di Sari e dopo aver bussato la porta entrò andandola a salutare con una carezza tra le orecchie, come sempre. <<Andiamo a fare un giro?>>, le chiese, ma più che una domanda era più un affermazione. La trascinò con sè in macchina e dopo un breve viaggio raggiunsero l'aeroporto dove presero il Jet privato. <<Se vuoi dormire un pò fai pure. Il viaggio sarà leggermente lungo.>>, le disse dopo essersi accomodato su una delle poltrone. Il viaggio sarebbe durato almeno quattordici ore quindi poteva sfruttare un pò di tempo per anticipare un pò di lavoro prima di arrivare a Tokyo, infatti prese il portatile e lo posò sul tavolino che aveva davanti e iniziò a lavorare.
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zTsukii: Le festività alla piccola Sari non piacevano molto perchè alla fine dei conti tutto ciò che le viene regalato lo aveva già di suo, sorrideva per educazione è i ringraziamenti non erano mai sinceri. Nonostante gli altri cercavano di farla contenta, era una ragazzina davvero difficile è capricciosa. Era seduta nella sua cameretta non che come la chiamava Harris "Studio" odiava quel nome perchè le sembrava un luogo chiuso da tutto il mondo. Nonostante lo fosse già di suo. La parete era decorata con con molte lucine luminose che di solito la distraevano sempre, in più tante foto di lei è Harris, che erano attaccate con delle spillette al muro, mentre si annoiava in quella camera prese in mano una delle loro foto, scrutandola attentamente la girò per vedere la data di quel giorno, sorrise ripensando a quei attimi felici che passa con lui ogni volta che ha un pò di tempo insieme. Ad un tratto sentì dietro di sì la porta aprirsi, è un profumo molto conosciuto con un ombra è passo "da Harris" avvicinarsi a lei, poggiandole la mano sulla testa in mezzo alle orecchie. Ascoltò un attimo dopo Harris che chiedeva di seguirla per andare a farsi un giretto <<Mh, va bene>>. Rispose dolcemente alle sue parole facendosi prendere per mano è farsi trascinare in macchina, si girà per un attimo verso di lui per chiedergli dove la stava portando, ma rimase in silenzio, non voleva rovinare la sorpresa. Dopo un pò si trovarono nell'aeroporto ove salirono nel Jet. Si stranì della sua scelta.. Nonostante sapesse che le grandi altezze non erano il suo amore. Un pò dubbiosa si fermò a guardare dal finestrino il panorama guardando preoccupata Harris che in quel momento era girato di spelle, dopo un pò si sedette, di fronte a lui tremante. <<L..Lo sai che non amo questi veicoli>> Sospirò vedendo che apriva il portatile per continuare a lavorare. Rimase in silenzio chiudendo gli occhi facendo finta di addormentarsi, di sicuro al primo turbine si sarebbe allarmata, è avrebbe cominciato ad agitarsi.
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HarrisWhite: Dopo un paio d’ore di volo, Harris si voltò per controllare Sari cosa stesse facendo, apparentemente sembrava che si fosse addormentata ma sapeva che gli aerei non sono mai stati graditi dalla piccola. Chiuse il portatile andando da Sari e si sedette sulla poltrona di fianco alla sua. Si tolse la giacca e gliela mise addosso anche se non faceva particolarmente freddo poiché c’erano i riscaldamenti accesi. Si appoggiò allo schienale e mentre una mano teneva il tablet davanti per continuare quello che stava facendo, con l’altra dava delle piccole pacche dietro la schiena di Sari, quasi cullandola come una bambina, di certo Sari era una bambina rispetto a lui e rimarrà sempre la sua bambina. Una turbolenza fece tremare un attimo il jet, distolse lo sguardo dal tablet guardando Sari sapendo bene che si sarebbe agitata subito. Posò il tablet da parte e la prese in braccio, leggera e piccola com’era non era di certo un problema per lui sollevarla di peso. La mise tra le proprie gambe facendola appoggiare con la schiena contro il suo petto iniziando ad accarezzarle la testolina sempre in mezzo alle orecchie. <<E’ solo una turbolenza, stai tranquilla e poi.. qualsiasi cosa succeda ci sono io, ricordi?>>, a volte sembrava che la piccola si dimenticasse di quale natura appartenesse veramente Harris, di certo un aereo in fase di schianto non poteva metterlo in difficoltà. <<Dove pensi che ti sto portando>>, chiese giusto per distrarle dalle sue paure.
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zTsukii: Riaprì gli occhi vedendo Harris che si avvicinò sul sedile di fianco al suo si girò su un lato per non dar fastidio, in tanto che continuava leggermente a tremare. Sospirò numerose volte prima di calmarsi del tutto, ma una turbolenza rovinò quella calma che si era creata in quel luogo da lei poco amato, il Jet si scosse più è più volte mandandola ancora più in panico gli occhi si riempivano di lacrime in quel istante guardò disperatamente Harris che la prese in braccio come una cucciola. In quel momento si fece ancora più piccola grazie alla sua abilità di mutaforma. Sarà stato per legittima difesa oppure semplicemente per far stare più comoda in braccio, ma poggiò con delicatezza il muso contro la camicia di Harris, continuando a tremare come una foglia. Le sue orecchie quasi scomparivano nei capelli da quanto erano in giù, udì le parole di Harris in quel momento che cercavano di tranquillizzarla chiedendole dove è che pensava la stesse portando. Tirò con il naso alzando il mento verso di lui per rispondergli <<Non ho assolutamente idea, credo in Australia?>> Buttò il primo paese lontano che le venne in mente. Dopo poco si calmò nuovamente, tirando dalla tasca delle cuffiette per ascoltare la musica guardare fuori non era una buona idea, quindi si tiò verso la tendina del finestrino abbassandolo, ma più di metà non si abbassava, cercò disperatamente di tirare con più forza sulla tendina ma senza successo, "magari si è impallata" guardò Harris che stava continuando in quel momento a guardare il tablet. Con la luce riflessa che gli illuminava il viso. Smorfiò un pò il viso cercando disperatamente il suo sguardo per farsi aiutare. <<Hei, H...Ha..Hazi, mi aiuti?>> Disse quasi con la voce balbettante aveva paura di scocciarlo, così dopo non l'avrebbe mai più portata da nessuna parte. Dubbiosa di aver rotto la tendina, aspettò che ci mettesse le mani lui.
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HarrisWhite: L'attenzione di Harris venne catturato nuovamente dal tablet quando vibrò a causa di qualche notifica. Portò lo sguardo sul tablet concentrandosi sullo schermo e lasciò che Sari continuasse a stargli in braccio ma aveva iniziato a sentirla muoversi in continuazione, non sapeva nemmeno cosa stesse facendo ma la lasciò stare poichè non gli stava dando fastidio, solo ogni tanto le sue orecchie che forse dalla concentrazione per quello che stava cercando di fare, si abbassavano e si alzavano di continuo andando a strofinarglieli sotto il naso. Stava per voltarsi e dirle di non agitarsi quando lei gli chiese di darle una mano per chiudere la tendina. Lasciò da parte il tablet e si allungò chiudendo la tendina, effettivamente ci aveva dovuto mettere un pò di forza per poterla abbassare, avrebbe poi avvisato il capitano per farlo sistemare. Vedendo Sari sempre agitata, spense il tablet completamente e lo rimise dentro la valigetta. Prese nuovamente Sari in braccio ma questa volta la lasciò sulla sua poltrona e si alzò aprendo uno dei vano bagagli e cercò qualcosa all'interno prima di trovare una chitarra elettrica che aveva lasciato molto tempo prima. Chiamò un hostess che andò a prendere i cavi per attaccarli alle casse e sistemò un paio di corde. <<Vediamo se funziona ancora...>>, mormorò suonando una corda ma l'hostess aveva lasciato il volume al massimo per sbaglio, come partì il suono le casse sopra la testa di Harris rimbombarono talmente forte da drizzarli i cappelli. <<...Direi..>>, mormorò nuovamente dando segnale alla Hostess che si era spaventata anche lei, di abbassare il volume e quando raggiunse il volume più adeguato provò le altre corde assicurandosi che erano accordati prima di iniziare a suonare un brano del ventunesimo secolo che gli era rimasto particolarmente in testa ovvero "Panzerkampf" dei Sabaton, un gruppo di metallari che andava molto ai tempi. Sari sicuramente non li aveva mai sentivi, la musica di quell'era non era più lo stesso di una volta.
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zTsukii: La sua paura che la tendina rotta avrebbe rovinasse tutto si faceva sempre più forte, quasi più della sua paura più grande, l'altezza. Si mise buona sul suo posto poggiandosi le mani sul petto guardando attentamente come risolveva la situazione lui. Mentre nelle cuffiette continuava ad andare la musica, dopo un pò si accorse che forse non era una buona idea ascoltarla adesso che da un momento all'altra poteva rivolgerle la parola è lei non avrebbe sentito niente. Tolse le cuffie tirando all'indietro le orecchie poggiandole sul tavolino, annusò velocemente sentendo il suo profumo che si era sparso per tutto il Jet. Ad un tratto sentì come una scarica dentro tutto il suo corpicino che le passava sino alle punte delle sue mani è piedi. Si ricordò dopo che aveva dimenticato la sua pelliccia a casa<<La pelliccia!!>> Esclamò quasi urlando. Era davvero così importante per lei che per quella sarebbe tornata indietro, forse era anche per quello che non si sentiva a suo aggio. "Mi va bene anche la giacca di Hazi" pensò la piccola rimettendosi buona. Sospirò guardando con occhi dolci Harris, che in quel momento stava pensando ad altro. Si spostò dalle sue braccia sistemandosi sulla poltrona dove prima era seduta facendosi sempre più piccola, abbracciando le gambe coprendosi per bene con la sua giacca. Scrutò con attenzione i movimenti di Harris, che prese fuori da van bagagli una chitarra elettrica, aprì la bocca incuriosita da cosa le avrebbe suonato. Aspettò fino a che non sentì un suono acutissimo rimbombare nelle sue povere orecchie. Le coprì per disperazione sentendo un "beep" che continuava a propagarsi nella sua testa per qualche minuto, svanendo del tutto. Tremò per qualche attimo ma restò comunque al suo posto, non era il momento di agitarsi e saltellare di qua è di la in un Jet. Dopo aver sistemato il volume setì le altre note che sembravano sempre più melodiche al confronto di prima, una melodia piacevole di un gruppo che lei neanche conosceva ma ascoltò con molta attenzione apprezzando il suo voler distrarla in qualche modo. Sorrise mostrando i dentoni posteriori come faceva sempre. Godendosi questi attimi in sua compagnia.
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HarrisWhite: Dopo aver suonato per un paio d'ore cambiando sempre brani e rendendoli più rilassanti per Sari, le dita iniziavano a fargli male, era da troppo tempo che non suonava, era un hobby che aveva dovuto lasciare da parte con il passare del tempo. Ecco, il tempo cambiava tutti, e un giorno anche Sari sarebbe cresciuta e sarebbe cambiata anche lei, magari non gli sarebbe stato più a fianco, magari si sarebbe fatto la sua vita, magari si sarebbe trasferita in un'altra città. Smise di suonare all'improvviso a causa di quei pensieri. Si, era sempre ciò che aveva desiderato per lei, di essere lontana dai Corvi, di non intraprendere quella strada ma.. solo al pensiero che un giorno il loro rapporto sarebbe cambiato e non sarebbe più tornato indietro, gli si formava un nodo allo stomaco. Si voltò guardandola rimanendo in silenzio. Se mai sarebbe dovuto essere un genitore, era sicuro di essere un pessimo genitore. Era sempre troppo concentrato sul lavoro e non riusciva mai a trovare il tempo per la sua famiglia. Harry, Elly e ora Sari. In qualche modo sicuramente lo odiavano per questo ma tutto ciò che aveva fatto e tutto ciò che stava facendo in quel momento era per prometterli un futuro sicuro eppure.. Lasciò la chittarra da parte andando ad abbracciare Sari senza dire una parola. Le avrebbe voluto dire mille cose ma si sapeva che Harris in certe cose non era bravo con le parole. Avrebbe voluto chiederle scusa per il tempo che non aveva potuto concederle, per i momenti in cui lei aveva bisogno e lui non c'era, per i momenti in cui lei aveva dovuto versare le lacrime perchè stava male. Avrebbe voluto dirle così tante cose ma alla fine aveva comunque scelto il silenzio. <<Cerca di dormire un pò.. è ancora lunga>>, le disse staccandosi dall'abbraccio e la fece sdraiare facendole posare la testa sulle sue gambe. Le mise addosso nuovamente la sua giacca per tenerla al "sicuro" come si trovava a suo agio. <<Ti prenderò un'altra pelliccia quando arriveremo.>> l'assicurò andando ad accarezzarle i capelli perchè la ragazzina si addormentasse.
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zTsukii: Guardò per un'attimo verso il finestrino chiuso continuando a godersi la melodia che per lei suonava in quel momento, quasi si commosse di quanto fosse dolce da parte sua preoccuparsi per la sua situazione attuale. Vide Harris che pusò all'improvviso la chitarra e si diresse verso la piccola abbracciandola senza motivo. Non era bene il chiaro del suo gesto improvviso ma non riuscì a trettenere quelle lacrime, che cercavano sempre più di uscire fuori nonostante avesse 15 anni, comunque si comportava da bambina. Era pervasa dalle emozioni è questo di sicuro era un bene adesso.. Magari in un futuro le avrebbe causato dei problemi di sicuro, anche perchè di sicuro non ci sarebbe stato sempre Harris a capirla in questo mondo. Restò ancora un pò così abbracciata a lui, singhiozzò un'attimo sentendo che si voleva allontanare da lei. Sorrise nuovamente vedendolo allontanarsi senza rispondere alla sua richiesta sdraiandosi è poggiando la testa sulle sue gambe prese tra le mani il suo pantalone come se fosse l'unica cosa che la calmava in quel momento è obbedì alla sua richiesta di addormentarsi, sorchiuse gli occhi cercando si tranquillizzarsi il più possibile a un certo punto non si sentì più il tremolio di Sari che si propagava sulle gambe di Harris, addormentata è più tranquilla è meno bambina di quanto lo mostri. Il viaggio sarebbe durato ancora per molto, è di sicuro dopo tutte quelle emozioni improvvise l'hanno fatta crollare come un ghiro.
Titolo: La Punizione.
(Ambientazione: Bellagio - Las Vegas. Celle sotterranee
Personaggi: Ariel - Kyra.
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Ariel: Il sole stava tramontando, era un pomeriggio freddo a Las Vegas. Le luci della città iniziarono ad accendersi rendendola super luminosa e colorata. Ariel ammirava questo panorama dallo studio di Harris che ormai era diventato la sala comune, era dietro l'enorme finestra con un libro in mano e con lo sguardo perso nel vuoto. "Chissà se ci riusciremo.." pensava fra sé e sé... la ragazza era tormentata da mille pensieri e altrettante emozioni ma faceva di tutto per non farlo notare.. tornó sulla poltrona e riprese a leggere un libro di storia di magia
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Kyra: * Kyra era andata ad allenarsi era stanca e l'unico posto dove poteva rilassarsi era lo studio di Harris si incammino con il suo solito passo svelto quello che usava tutte le volte che era stanca e voleva arrivare velocemente da qualche parte per rilassarsi e riposare. Arrivo allo studio aprendo la porta noto una figura seduta intenta a leggere la riconobbe subito con voce bassa rivolse un saluto alla figura <<ma buon pomeriggio cara Ariel anche tu qui per rilassarti e riposare >> sorrise e si sedette su uno dei grandi divani neri che c'era nello studio di Harris *
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Ariel: Ariel alzó lo sguardo e notò quella ragazza rimase in silenzio per un attimo, accavallo le gambe e spostò il ciuffo di capelli che le copriva il viso <<lo riposare? Come se mi permettessero di farlo...>> sbuffo e continuò con tono annoiato << devo interrogare un uomo fra 5 minuti>> Ariel aveva il compito di interrogare i nemici che venivano catturati. Oggi in lista c'era solo un uomo. Portò la mano sul mento é pensò per un secondo <<vuoi venire con me?>›
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Kyra:* Kyra si riprese subito a quella domanda gli interessava vedere gli altri in azione <<certo molto volentieri e se hai bisogno di una mano non esitare a chiedere >> disse sorridendo mentre si aggiustava la giacca *
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Ariel: <<Hai mai usato un portale?>> la ragazza odiava camminare o spostarsi sui mezzi! Quindi era solita aprire portali e spostarsi tramite quelli, ovviamente aveva dei limiti. Poteva usarli solo in posti in cui era già stata e doveva per forza essere un posto buio. Per questo motivo aveva richiesto l'uso esclusivo della cella numero tre. La più buia, senza finestre e con solo una piccola lampadina
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Kyra: * Kyra sogghigno a quella domanda << certo non li uso spesso ma ho già usato alcune volte dei portali >>guardando ariel si alzo da divano stiracchiandosi si sposto vicino al cammino che era accesso << quando vuoi possiamo andare sono pronta >>si giro verso di lei
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Ariel:<<Bene!>> si alzó e cammino verso di lei, la prese per mano e creo un portale attraverso il piano astrale delle ombre, ci camminò attraverso tirandosi la ragazza, nel giro di pochi secondi si apri un portale di uscita proprio nella cella tre. Quando le due ragazze passarono i portali si richiusero. In quella piccola stanza c'era un uomo legato ad una sedia, aveva circa 50 anni, umano, accusato di traffico di esseri umani. Soprattutto donne Che venivano portate in America per prostituzione. Ariel lo guardo e sospirò <<Questo è un pervertito!>> guardò Kyra e con voce tranquilla le spiegò che non dovevano ucciderlo ma farlo parlare!
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Kyra:* Kyra segui senza dire una parola la ragazza appena superati i portali noto una cella completamente avvolta del buio si giro verso la ragazza che gli stava parlando e spiegando la situazione, si volto a quel punto verso l'umano legati alla sedia e sentendo che era un trafficante di esseri umani kyra si tolse il cappello odiava gli umani ma ancora di più quelli viscidi che facevano del male ah gli altri << non dobbiamo ucciderlo ricevuto però possiamo torturarlo vero>> disse con voce bassa senza emozione
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Ariel:* Ariel annuì silenziosamente. Camminò verso l'uomo e iniziò a schiaffeggiarlo per svegliarlo! <<Buongiorno principessa, non ho tempo da perdere oggi e sono tremendamente stanca! Quando avverrà il prossimo sbarco? Dove?>> l'uomo rimase fermo senza rispondere alle domande disse solo che lui era innocente. Ariel aveva già sentito tutto questo. Gli apri la zip dei Jeans e iniziò a pugnalarlo proprio li! L'uomo inizio a gridare e contorcersi dal dolore, piangeva e implorava di fermarsi <<ho reciso un'arteria, fra circa 5 minuti inizierai a dissanguarti.. hai qualcosa da dire?>> Ariel si appoggiò sulla scrivania completamente zuppa di sangue e si accese una sigaretta.
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Kyra: * Kyra rimase dietro guardando tutta la scena sorridendo e pensando tra se e se che sarebbero diventate buone amiche vedendo la ragazza come pugnalava l'uomo nelle parti basse lo avrebbe fatto anche lei, poi lo sguardo si posso verso L'umano che piangeva come un neonato disgustata da quella scena Kyra gli afferro i capelli e portando il viso a una decina di centimetri dal viso del uomo lo fissa con una sguardo che avrebbe fatto gelare il sangue a tutti << smettila di piangere mi fai venire la nausea parla se vuoi salvarti la vita >>con uno strattone gli fece condolare la testa prese il pugnale e glie lo avvicino al collo prendendo appena ma quel tanto da farlo sanguinare dal collo << hai due opzioni. Uno, ci dici tutto quello che vogliamo sapere sul prossimo sbarco e ti salvi la vita. Due,ti facciamo talmente a pezzettini che per ricomporti ci vorranno anni a te la scelta>> detto questo si mise a sedere vicino ad Ariel *
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Ariel: << due minuti...>> Ariel gli mostró una posizione curativa << posso guarirti, farti tornare come eri...>> si sedette sulle gambe dell'uomo con il viso pieno di dolore e lacrime << dipende da te papino›> Arie era una bella ragazza sapeva benissimo come farsi guardare dagli uomini e le moine per ottenere informazioni erano sempre la strada migliore. L'uomo iniziò a parlare! << Purple Express.. giovedì mattina>> Ariel come promesso gli diede la pozione curativa. <<C'è altro che vuoi dirmi?>> disse la ragazza
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Kyra: * Kyra si stava godendo lo spettacolo seduta sulla scrivania mentre guardava Ariel a l'opera tra se e se continuava a dire che dovevano diventare buone amiche ,poi senti l'uomo parlare lo fissava senza interrompere aspettando che Ariel Finisse
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Ariel: * L'uomo si riprese completamente,guari dalle ferite ma aveva un'espressione terrorizzata sul volto. Ariel invece era solo stanca, sporca di sangue da capo a piedi, incurante di ciò si rivolse alla ragazza <<Resta qui con lui>> apri la porta e usci dalla cella, perse il telefono satellitare e compose il numero di Harry esitó un attimo prima di chiamarlo scosse la testa e tornò in sé. Il telefono squillò, Harry rispose « Ha...Harry, Purple Express, giovedi ma..mattina? Il viso di Ariel era diventato rosso dall'imbarazzo. Le basto sentire un freddo "ok" da parte sua per capire che era tutto ok e che lui aveva capito tutto.
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Kyra: * Kyra rimase con l'uomo il suo sguardo diceva quanto gli dava la nausea la vista di quel umano si alzo e inizio a camminare su e giù per la stanza la voglia di ucciderlo era davvero alta ma sapeva che non lo poteva fare, si mise seduta nuovamente accavallando la gamba destra su quella sinistra e si concentro su la ragazza che era uscita fuori sentendo perfettamente quello che stava dicendo grazie al suo udito super fine *
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Ariel: Ariel rientrò nella cella, ancora con il viso leggermente arrossato. L'uomo le dava le spalle, lei si chinò e prese la pistola che teneva nella caviglia e gli sparò. Senza pensarci troppo. <<uno in meno...>> Ariel sorrise soddisfatta mentre l'uomo morì sul colpo. <<bene abbiamo finito! Vado a farmi una doccia, non posso uscire da qui in queste condizioni...>> prima di andare avvisò la squadra che era solita pulire le celle <<Carmen ho finito>>.. Guardò Kyra <<Bhe non ti sei sporcata che fortuna...>>
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Kyra: kyra * guardo Ariel fissa e sospiro «< non avevamo detto di non ucciderlo mi sono trattenuta volevo farlo a pezzettini piccoli ma forse meglio così ho evitato di aver una bella romanzina da harris per non aver ubbidito << sorrise divertita vedendo il cadavere del umano <<si tranquilla vai pure a farti una bella doccia calda ti aspetto fuori dal bagno così poi possiamo andarcene << sorrise aprendo la porta e uscendo *
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Ariel:<<Ho avuto il permesso da Harry, solo una scocciatura in più>> Ariel andò in bagno, si lavò si mise dei vestiti puliti, uscì a notò la ragazza che la aspettava... senza dire una parola le fece cenno di seguirla. Le celle erano dei labirinti se non conoscevi bene il posto era facile perdersi. Le due ragazze camminarono nei corridoi bui fino all'uscita che dava in una stanza dell'hotel. <<Bene Kyra le nostre strade si dividono per ora. Devo compilare un po di scartoffie, e lavorare su alcune armi...>> Ariel la salutò e aspettò che la ragazza uscisse dalla porta per tornare di nuovo nel sotterraneo e continuare i suoi lavori
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Kyra:* Kyra segui Ariel senza dire una parola ,appena arrivarono nella stanza di hotel senti le parole della ragazza e con un sorriso sussurro << e stato divertente spero di vederti presto cara Ariel << Kyra si diresse verso la porta aprendola e con un gesti della mano saluto e uscì dalla porta lasciando l'hotel *